L’utilizzo di materia prima di elevata qualità è alla base per assicurare ai nostri prodotti una maggiore durata e una migliore prestazione tecnica.
La conoscenza dei materiali, dei loro comportamenti e delle metodologie di lavorazione svolge un ruolo importante nella fase creativa. Lo studio costante di tutte le variabili fa sì che i prodotti finali siano di piacevole aspetto ma soprattutto tecnologicamente “dotati”.
Nel nostro parco macchine 2 autoclavi e una pressa a piani caldi raggiungono la temperatura di fusione dei termoplastici.
Con il termine “compositi” si definiscono i materiali ottenuti dall’unione di due o più componenti diversi tra loro dal punto di vista chimico/fisico che nel prodotto finale mantengono inalterate le loro proprietà. L’obiettivo di queste unioni è l’ottenimento di un unico elemento (non esistente in natura) dalle notevoli caratteristiche tecniche.
Un facile esempio è rappresentato dal cemento armato dove i tondini in ferro costituiscono la struttura mentre il cemento rappresenta il “collante”.
I materiali compositi rappresentati da fibre legate tra loro da speciali resine, si sono imposti per le loro elevatissime doti di rigidità, leggerezza e resistenza ( alla temperatura, agli urti, alla pressione, ecc.) tanto da essere impiegati in tutti quei settori dove indispensabili sono gli equilibri tra le forze a favore delle migliori prestazioni.
Il pre-preg epossidico di vetro, carbonio, kevlar o qualsiasi altra fibra naturale o sintetica si presenta in rotoli di tessuto già impregnati di resina. Il prodotto viene stoccato a temperatura di congelamento di -18°C per non danneggiarne le proprietà. Il prepreg è fornito in uno stato semi secco, il prodotto rinviene a caldo, questo vuol dire che l’innesco della catalisi avviene a temperature elevate dai 60°C ai 180°C, fino ai 250°C necessari per i termoplastici.
I pre-preg sono costituiti da 2 elementi base: le fibre rappresentano la “struttura” e le resine “i collanti”.
Le fibre composite si distinguono tra loro in base al tipo di fibra utilizzata, alla tessitura, alle resine impregnate, alla tecnica di incollaggio e così via. Esse giocano un ruolo importantissimo nella resistenza e nella rigidità del pezzo finito: a loro infatti spetta il compito di contrastare l’effetto delle forze assorbendo gli urti e le sollecitazioni distribuendole su tutto il tessuto.
La fibra di carbonio è prevalentemente utilizzata per rinforzare i materiali compositi, in particolare quelli a matrice polimerica. I materiali così ottenuti presentano elevata resistenza, leggerezza, e un certo valore estetico. Per tali motivi, i materiali in fibra di carbonio trovano largo impiego in una molteplicità di ambiti dove il peso e la resistenza meccanica dell’oggetto sono fattori determinanti o in prodotti di consumo semplicemente per finalità estetiche.
Caratteristiche: basso peso specifico e basso coefficiente di dilatazione termica, elevata resistenza e rigidità meccanica.
Il kevlar® è una fibra ad alta resistenza meccanica, cinque volte più resistente dell’acciaio. Applicata nei punti di maggior sollecitazione di un pezzo finito, può essere abbinata alla fibra di carbonio per materiali compositi misti.
Caratteristiche: bassa densità, resistenza al calore, alla trazione e abrasione; per questo motivo sono largamente impiegate nel settore militare in tutto ciò che necessariamente deve essere antiproiettile.
Sicuramente un buon compromesso qualità/prezzo. La materia prima è costituita dal vetro che viene trafilato in fili sottilissimi e poi trattato chimicamente. Numerosi sono i tipi di vetro utilizzato per queste fibre e ciò dipende dall’impiego che si dovrà fare del relativo composito (resistenza agli attacchi chimici, maggiore elasticità etc.)
Caratteristiche: basso costo di produzione, bassa densità buona resistenza meccanica.